Trasfigurazione…bisogno di luce interiore

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Per l’annuale incontro del Vescovo con gli studenti che frequentano le classi prime delle scuole superiori operanti nel territorio della diocesi la parola chiave è stata “trasfigurazione”. Il tema è stato introdotto dal prof. Giovanni Sambroia, docente di religione presso il Liceo “Gatto” di Agropoli. “La Bellezza”, ha spiegato “può essere colta in mille modi, e uno di questi è lo studio; anche se studiare costa fatica, come diceva san Tommaso d’Aquino nella sua Preghiera dello studente. L’arte, la letteratura e ogni altra disciplina sono occasioni per accorgersi della radicalità del proprio desiderio e per riconoscere e seguire i grandi che testimoniano una reale possibilità di rapporto con la Bellezza”. Il dirigente scolastico che quest’anno ha parlato agli oltre seicento studenti presenti in sala è stato il prof. Cosimo Petraglia, dell’Istituto “Cenni” di Vallo della Lucania. Il preside, ormai prossimo alla pensione, ha testimoniato l’entusiasmo con cui da anni, ogni giorno, ha varcato la soglia della scuola per “aiutare i giovani a formarsi come persone e come cittadini”. Il prof. Leonida Monda, docente di anatomia presso l’Istituto “Casanova” di Napoli, ha voluto dar voce ai ragazzi, perché “è giusto che siate voi a parlare”. Per questa ragione, prima di cominciare il suo intervento, ha voluto che sul palco, accanto ai relatori, fosse presente uno dei ragazzi. “Disidero che venga qui Gabriele, uno studente del Liceo Alfonso Gatto che mi è stato presentato pochi minuti fa e che si è impegnato nell’organizzazione di questo gesto”. Monda è stato ascoltato con grande attenzione. “Spesso si dice che voi giovani d’oggi non siete bravi come invece fummo noi; ma questa è una menzogna, perché voi siete straordinari. Il problema siamo noi adulti, incapaci di accompagnarvi nella crescita”. Dopo questo primo giudizio, il prof. Monda ha cominciato a leggere delle testimonianze “di vostri coetanei, ragazzi come voi, ragazzi che vivono a Napoli e che sperimentano le vostre stesse difficoltà e vivono lo stesso desiderio. Ho scelto di leggervi queste brevi storie, perché almeno in una di queste ognuno di voi potrà immedesimarsi”. Attraverso ognuna delle cinque storie presentate è stata documentata la capacità dei ragazzi di stare nella realtà in modo nuovo, libero e leale se guidati da adulti autorevoli, capaci, cioè, di proporre un’ipotesi di vita e di giudizio matura. E al termine di ogni storia, gli studenti hanno reagito con un applauso, che suonava come la conferma di un’immedesimazione in atto, come la richiesta di una realtà trasfigurata e luminosa. Le parole conclusive dell’incontro sono state pronunciate da mons. Miniero, il quale ha incoraggiato i ragazzi a mettere in campo le loro speranze e le loro energie. L’evento è stato accompagnato dalla presenza dell’Orchestra del Liceo “Parmenide” di Vallo della Lucania.

Don Aniello Carinci

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