Il 3/4/5 luglio presso la sala della comunità “Provvidenza” si è svolto il Convegno pastorale diocesano, che ha avuto come tema “E fissatolo lo amò (Mc 10,21). La Comunità cristiana, i giovani e la sfida educativa”. Hanno partecipato circa trecento cinquanta delegati tra parroci e operatori pastorali provenienti dalle diverse parrocchie della diocesi. Il Convegno è stato aperto dal segretario generale della CEI Mons. Galantino che ha posto l’attenzione sul valore dell’educare e di come questa sfida richieda un impegno nel tempo, che non può ridursi a interventi puramente funzionali e frammentari; l’educazione esige un rapporto personale di fedeltà tra soggetti attivi, protagonisti della relazione educativa, che prendono posizione e mettono in gioco la propria libertà. Durante i giorni del Convegno, l’incaricato diocesano Molinaro Guerino insieme ai seminaristi Mimmo De Vita e Ernesto Nunziata hanno allestito lo stand del Sovvenire per la distribuzione di materiale informativo e la sensibilizzazione ai valori, alle finalità e alle attività dello stesso. Inoltre sono stati proiettati alcuni video riguardanti diversi interventi fatti nella diocesi: opere di carità, costruzione di nuove Chiese, restauro di edifici adibiti al culto. Il Vescovo diocesano S.E. Mons. Ciro Miniero, a conclusione del Convegno, ha sollecitato i partecipanti ad una attiva collaborazione con l’ufficio diocesano al Sovvenire, promuovendo incontri di formazione nelle parrocchie e nelle diverse foranie, affinché cresca sempre più in ogni fedele il senso di responsabilità e di partecipazione piena e attiva alla vita della Chiesa anche attraverso le attività proposte dal Sovvenire. Inoltre, ha sottolineato che “il coinvolgimento dei fedeli negli aspetti economici della vita della parrocchia è un segno concreto di appartenenza ecclesiale: esso si esprime nel contribuire con generosità ai suoi bisogni, nel collaborare per una corretta e trasparente amministrazione, nel venire incontro alle necessità di tutta la Chiesa mediante le forme attuali del Sovvenire”.
Guerino Molinaro
