
Nella serata di martedì 18 marzo, presso la chiesa parrocchiale di Magliano Vetere, il Vescovo di Vallo della Lucania Mons. Vincenzo Calvosa, unitamente al Vicario Foraneo don Ernesto Nunziata e al parroco Don Mario Bamonte, e alla presenza anche di don Domenico Sorrenti, parroco di Felitto e Castel San Lorenzo e dei sindaci delle comunità Adriano Piano (Magliano Vetere) e Giancarlo Trotta (Stio) ha presieduto un incontro con la comunità per avviare un processo di riorganizzazione pastorale resosi necessario a seguito della morte di Don Erminio Russo, parroco a Magliano Vetere e a Capizzo. Con decorrenza immediata le parrocchie di Santa Maria Assunta a Magliano Vetere e di San Fortunato a Capizzo sono state affidate alla cura pastorale di Don Mario Bamonte, già parroco delle Parrocchie di Santa Maria Assunta a Magliano Nuovo, dei Santi Pietro e Paolo a Stio e di San Gennaro a Gorga.
Ciò richiederà anche una opportuna riorganizzazione delle stesse celebrazioni eucaristiche che nei giorni festivi permarranno la domenica a Magliano Nuovo, a Stio e a Gorga, mentre si svolgeranno con la Messa Vespertina del sabato a settimane alterne nelle parrocchie di Magliano Vetere e di Capizzo.
Anche in occasione della celebrazione della Pasqua saranno garantite le celebrazioni coinvolgendo in maniera diversa e alternata le diverse parrocchie dei Comuni di Magliano e di Stio.
Ciò sarà possibile anche grazie alla scelta di fare convergere su un unico presbitero le diverse parrocchie che insistono nei medesimi Comuni.
Come illustrato dal Vescovo Calvosa, la riorganizzazione pastorale si rende necessaria per la contestuale diminuzione dei presbiteri del clero diocesano e per lo spopolamento progressivo delle frazioni in tante realtà locali della Diocesi, circostanze che rendono non più sostenibile la presenza di un parroco dedicato esclusivamente a una singola realtà.
La decisione assunta per tali comunità, accolta con grande attenzione e disponibilità da parte dei fedeli intervenuti alla riunione, è di fatto un progetto pilota che coinvolgerà nei prossimi mesi anche altre realtà territoriali che si trovano in condizioni analoghe.
È importante che, nel rispetto della fede e della devozione che albergano nelle diverse comunità, i fedeli collaborino sempre più con i presbiteri nell’esercizio del ministero pastorale.
Sarà richiesto ai sacerdoti di avere una cura costante delle comunità affidate, riducendo tuttavia le celebrazioni eucaristiche nelle singole parrocchie. Interpretando i segni dei tempi, nello stile e secondo le modalità definite nel Concilio Vaticano II, ciò comporterà anche un progressivo coinvolgimento dei laici per l’esercizio dei ministero della Liturgia della Parola e dell’amministrazione dell’Eucaristia attraverso i Ministri Straordinari, non trascurando il contributo che il Diaconato permanente potrà garantire sempre più nel prossimo futuro.