Nuovi Ministri straordinari della Comunione

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Domenica scorsa, 14 dicembre, presso la Chiesa Cattedrale di Vallo della Lucania il Vescovo Mons. Miniero ha conferito il mandato ai nuovi Ministri straordinari della Comunione. Un presenza nuova che arricchisce la varietà dei ministeri operanti in Diocesi. Il loro servizio vuole favorire l’incontro degli ammalati con l’Eucarestia, il massimo dei doni consegnati da Cristo Signore alla Chiesa, sua Sposa. Infatti, «nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra pasqua, lui il pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante dà vita agli uomini i quali sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a lui se stessi, il proprio lavoro e tutte le cose create» (Presbyterorum Ordinis 5). Nasce da qui l’esigenza di una conoscenza sempre più approfondita e una partecipazione sempre più viva alla sua efficacia di salvezza. Con l’intento di favorire e facilitare la possibilità di accostarsi alla santa Comunione, papa Paolo VI il 29.01.1973 approvava l’Istruzione della Congregazione per la disciplina dei Sacramenti Immensae Caritatis con la quale si definivano più compiutamente i compiti dei Ministri Straordinari della comunione, già previsti dalla precedente Istruzione Fidei custos del 30 aprile 1969. I ministri straordinari della comunione fanno il loro ingresso nel Codice di Diritto Canonico  del 1983, ai cann. 230 § 3 e 910 § 2. Se ne parla nell’Ordinamento Generale del Messale Romano (2002), 99. Sia nel Pontificale Romano, sia nelle Premesse al Sacramento dell’Unzione e Cura Pastorale degli Infermi viene in modo particolare ribadita l’importanza di questo ministero e il suo collegamento con il sacramento dell’Eucaristia e con la cura pastorale dei malati. Infine, ulteriori precisazioni si hanno nel par. 8 dell’Istruzione interdicasteriale su alcune questioni circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti Ecclesiae de mysterio (15.08.1997). Per i Praenotanda e il Rito di conferimento del mandato vedere: Benedizionale, nn. 2004-2028.

Così la CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA introduce le premesse al rito contenuto nel Benedizionale (n. 2004):

1. Questo ministero straordinario, quindi suppletivo e integrativo degli altri ministeri istituiti, richiama il significato di un servizio liturgico intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle assemblee numerose. Esso impegna laici e religiosi a una più stretta unità spirituale e pastorale con le comunità nelle quali svolgono il loro apostolato. Anche questo ministero richiede una preparazione pastorale e liturgica nella quale si porrà in luce il vincolo che esiste tra il malato e il mistero di Cristo sofferente, fra l’assemblea radunata nel Giorno del Signore e la vittoria pasquale sulla morte e sul male, fra l’effusione dello Spirito e l’annunzio ai fratelli della lieta novella di liberazione e di guarigione.

2. La comunione ai malati a partire dalla messa domenicale, è un’espressione della presa di coscienza da parte della comunità che anche i fratelli involontariamente assenti sono incorporati a Cristo e una profonda esigenza di solidarietà li unisce alla Chiesa che celebra l’Eucaristia. Il servizio dei ministri straordinari che reca il duplice dono della Parola e della Comunione eucaristica, se preparato e continuato nel dialogo di amicizia e di fraternità, diventa chiara testimonianza della delicata attenzione di Cristo che ha preso su di sé le nostre infermità e i nostri dolori.

Don Giovanni Di Napoli

 

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