Le Piccole Comunità di Fede e Testimonianza di Agropoli

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Venerdì 18 maggio, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie di Agropoli, alla Messa vespertina delle 19 c’è stata una consistente partecipazione di persone che s’incontrano nelle Piccole Comunità di Fede e Testimonianza, in segno di ringraziamento al termine del cammino per l’anno 2017-18. Evento proposto dai responsabili e subito accettato con gioia da tutti i componenti, anche allo scopo di allargare la conoscenza dei partecipanti delle diverse piccole comunità sparse sul territorio di Agropoli. Si tratta di una realtà ormai evidente, molto apprezzata dalle persone di buona volontà, che, senza far rumore, si sta allargando a macchia d’olio, validamente organizzata dai responsabili, con la collaborazione di animatori seri e preparati, che si dedicano a questa attività con impegno e dedizione.

Un amico, notando la massa dei partecipanti, ci ha chiesto se la fede, di cui si parla nel titolo, era cresciuta con l’aumento delle persone. D’impatto veniva voglia di rispondere con  le parole di Gesù: “ Vieni, partecipa e vedi con i tuoi occhi”, ma le parole diventano inutili quando sono i fatti a evidenziare la crescita e la maturità. Caro amico, quando parliamo di fede, tutti ne usciamo malconci, con la coda fra le gambe. Questa parolina, di appena due sillabe, che si lascia pronunciare addirittura con un filo di voce, tanto piccola e semplice, possiede al suo interno una potenza esplosiva che viene da un Altro, non ci appartiene. Se fosse già forte e grande non sarebbe più fede, ma certezza, visione. E questo sarà solo nel futuro. La fede è sì il dono di Dio al momento del Battesimo, ma è ricerca per coloro che camminano. E’ come se Dio volesse provocarci, volesse farci fare una scommessa sulla nostra vita. Caro amico, se nella tua domanda sulla fede intendi sapere se le persone che intraprendono il cammino nelle P.C.F.T. si avvicinano o si riavvicinano per nutrirsi delle briciole che cadono dalla Mensa e dalla Parola, e che dissetano la loro arsura alla sorgente inesauribile per reidratare il loro amore febbricitante, la risposta è pienamente positiva. Ringrazi il Signore, quando ascolti la testimonianza di persone che erano decenni che non si riavvicinavano al sacramento della riconciliazione, che da decenni avevano messo i reticolati con il proprio fratello o la propria sorella, qualcuno anche con i genitori; persone che si erano a poco a poco chiuse in se stesse nutrendo astiosità verso un vicino o verso i preti e di conseguenza verso Dio. C’è voluto il cammino sulle opere di misericordia, dei due anni precedenti, per sciogliere il nodo comune secondo il quale non è importante che siano loro ad amare Dio, ma che Dio non ha mai smesso di amarli; e il cammino di quest’ultimo anno sulla pastorale familiare,  per riappacificare due sorelle, in una piccola comunità e due amiche, in un’altra, che il demone della discordia aveva separate da lunghi anni. Caro amico, se nella tua domanda, per fede intendi sapere se le persone che hanno fatto l’esperienza delle P.C.F.T., avvicinano amici e conoscenti per invitarli a partecipare, per farne condividere il cammino e l’incontro con la Parola, considerando la sacralità dell’ospitalità, accogliendo con fare gioioso e disponibile, la risposta è ancora positiva. Queste persone stanno mettendo in pratica la missione profetica ricevuta con l’unzione crismale nel Battesimo. Durante gli incontri, dopo aver letto il passo biblico, richiamato dalla scheda e la scheda stessa, e una pertinente introduzione da parte dell’animatore, tutti, con ordine e a turno, prendono la parola, mentre gli altri ascoltano. Tutti raccontano la loro esperienza con riferimento al tema affrontato nella scheda. A volte si ascoltano avventure o disavventure di una vita difficile, sofferenze, traumi, parole soffocate da lacrime liberatorie, perché nel dolore soltanto l’occhio diventa capace di vedere. A volte, esperienze belle, che strappano un sorriso pieno di gioia. Lo scambio di testimonianze arricchisce tutti e lascia andar via le persone più serene, con l’ansia di partecipare all’incontro successivo, lasciando aperto l’interrogativo sull’argomento del prossimo tema della scheda. I padroni di casa, nel congedarci, ringraziano sempre il Signore per essere entrato nella loro casa con la sua Parola. Quando ci si incontra al di fuori delle P.C.F.T. i rapporti sono sempre sereni e cordiali: amicizie che si consolidano. Altro non trascurabile aspetto positivo, che mette in risalto il notevole passo avanti in maturità e consapevolezza, è che i rapporti tra queste persone non scendono mai, e sottolineo mai, a inciuci e pettegolezzi. Caro amico, se per fede intendi sapere questi incontri che frutti stanno portando, io ti rispondo con quelli di cui parla S. Paolo nelle lettere ai Galati e ai Romani: innanzitutto, le persone dimostrano di volersi bene, lo vogliamo chiamare amore? Poi, sono in pace e gioiose: non più volti dai lineamenti duri, arcigni, ma rilassati e sorridenti. “E più c’è pace nelle persone, più pace ci sarà in questo mondo agitato” (Hetty Hillesum). E ancora, bontà, benevolenza, pazienza nell’ascoltare chi ha bisogno di essere ascoltato, mitezza e fedeltà nell’amicizia, senso di maturità nell’attesa dei tempi di ciascuno e della piena disponibilità nel mettersi a servizio dell’altro, bisognoso di avere accanto un amico capace di fare insieme con lui non uno, ma due chilometri. La serata ha avuto il naturale proseguimento con la partecipazione di una cinquantina di queste persone ad un’agape fraterna, dove si è condiviso, non solo il cibo, ma anche la conoscenza con le persone delle altre piccole comunità, con gioia e distensione. E, a dire la verità, la serata è stata veramente tanto serena e piacevole, che le ore passavano senza accorgercene, perché alla fine i gestori del ristorante ci hanno gentilmente fatto notare che si avvicinava l’ora della chiusura del locale.

Un vivo ringraziamento a tutti i partecipanti e, nell’attesa di riaprire le porte per gli incontri sul prossimo tema, resta la felice volontà di frequentarsi ancora, con l’aiuto di Dio, in sincera amicizia e armonia. Un ringraziamento particolare, espresso da parte di tutti, va a colui che ha voluto che si realizzasse questa realtà, al nostro amato Vescovo, che tanto ha a cuore le Piccole Comunità di Fede e Testimonianza. Un ringraziamento cordiale ai cari don Bruno Lancuba e don Carlo Pisani, coautori delle schede che ogni anno ci propongono come nutrimento negli incontri mensili.

I responsabili - Diac. perm. Carlo Giffoni e moglie Simona Marteddu