La Messa Crismale: per rinnovare l’adesione al Maestro

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Mercoledì 31 marzo, alle ore 17.30, nella Chiesa Cattedrale di Vallo della Lucania è stata celebrata la Messa Crismale che, a causa delle restrizioni per il contenimento della diffusione della pandemia, ha avuto una partecipazione rappresentativa di sacerdoti e laici. Durante la celebrazione i sacerdoti hanno rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale e  il Vescovo S.E. Mons. Miniero ha consacrato gli Oli Santi (il Crisma, l’Olio dei Catecumeni e l’Olio degli Infermi) utilizzati per l’amministrazione dei Sacramenti.

Il segno-mistero dell’olio ha innanzitutto un significato cristologico. Gesù, infatti è l’Unto, il Cristo, l’inviato nel mondo per mostrarci il volto misericordioso del Padre suo. Nell’antichità l’olio illuminava; l’olio nutriva; l’olio sanava. Ecco perché l’unzione entra a far parte dei segni che esprimono la vita nuova in Cristo. […] Il segno-mistero dell’olio, è presente nella liturgia dell’Ordinazione Sacerdotale dove designa in modo del tutto speciale i ministri dell’altare unti nel palmo delle mani. Con questo segno essi sono consacrati per una missione particolare. Infatti, agendo in persona Christi, in Cristo e con Cristo in maniera del tutto particolare i Sacerdoti sono luce che illumina; pane che dona la vita; medicina che guarisce. […] La Messa Crismale ci invita a rinnovare la nostra adesione al Maestro e ci chiede di vivere da uomini e donne consacrati, crismati, capaci di essere luce, nutrimento, forza di liberazione per le persone che incontriamo. Accogliamo l’invito e rinvigoriamo il nostro essere missionari del suo amore rinnovando il nostro «si» a Lui. […] Gesù è medicina che guarisce l’umanità sofferente e mediante la compassione e la passione dona dignità ad ogni persona. E’ la partecipazione alle gioie e alle speranze, alle tristezze e alle angosce degli uomini e delle donne di oggi che rende comprensibile l’azione misericordiosa di Dio tra i popoli. (dall’Omelia del Vescovo Mons. Ciro Miniero)

don Valeriano Pomari