Anteprima Mostra “Ritorno al Cilento”

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Giovedì 18 Maggio alle ore 17:00 presso il Museo Archeologico di Paestum sarà inaugurata l’anteprima della mostra Ritorno al Cilento, che resterà aperta fino al giorno 18 Luglio 2017.
Il progetto scientifico è curato dal Prof. Francesco Abbate, emerito studioso della cultura artistica in Italia meridionale, oggi Presidente del Centro Studi sulla Civiltà Artistica dell’Italia meridionale Giovanni Previtali, e dal dott. Antonello Ricco. Si tratta di un evento culturale che si pone in diretta continuità con le precedenti mostre: Il Vallo ritrovato 1989, Il Cilento ritrovato 1990 e Visibile Latente 2004. L’esposizione odierna rappresenta l’anteprima di una mostra molto più ampia che sarà realizzata in un prossimo futuro.
La sede espositiva è costituita da alcuni locali del Museo di Paestum, che forniscono alla manifestazione una singolare caratteristica: viene, infatti, resa possibile la realizzazione, in un unico spazio, del racconto della cultura figurativa della regione a sud del Sele, dall’Antichità alla fine del Settecento.
Questa mostra ha fatto sì che si creasse una significativa sinergia tra il Centro Studi Giovanni Previtali e l’Università degli Studi di Salerno, ai quali si deve la maggior parte delle ricerche, e tutti gli Istituti del MiBACT operanti sul territorio, ossia il Parco Archeologico che ospita, la Soprintendenza ABAP che fornisce l’ossatura del supporto logistico, organizzativo ed operativo della mostra ed il Polo Museale della Campania, al quale la Riforma del Ministero ha attribuito le competenze relative alla Valorizzazione.
Le opere in esposizione provengono tutte da istituzioni ecclesiastiche del Cilento e del Vallo di Diano, chiese, conventi, musei, delle Diocesi di Teggiano e di Vallo della Lucania. Particolarmente preziosa è stata la sensibile disponibilità dei due vescovi, S.E. Mons. Antonio De Luca Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, e S.E. Mons. Ciro Miniero, Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, la collaborazione dei rispettivi Uffici per i Beni Culturali diocesani, e dei singoli parroci e dirigenti di istituti.